I calcoli renali sono aggregati solidi composti da sali e minerali che si formano all’interno dei reni. Normalmente, i reni filtrano il sangue e producono urina eliminando sostanze di scarto. Quando alcune di queste sostanze (come calcio, ossalati, acido urico o cistina) si concentrano in quantità elevate, possono cristallizzarsi e aggregarsi fino a formare piccoli sassolini.
I calcoli possono avere dimensioni molto variabili: da pochi millimetri fino a diversi centimetri. I più piccoli talvolta vengono eliminati spontaneamente, mentre quelli più grandi possono bloccarsi lungo le vie urinarie causando dolore intenso, infezioni e ostruzioni.
La litiasi è una condizione molto comune e può colpire persone di qualsiasi età, anche se è più frequente tra i 30 e i 50 anni. Il rischio aumenta nei soggetti disidratati, in chi segue un’alimentazione ricca di proteine animali o sodio, e nelle persone con familiarità o particolari malattie metaboliche. Identificare e trattare tempestivamente i calcoli è fondamentale per prevenire complicazioni.

I calcoli renali non sono tutti uguali: la loro composizione chimica determina il tipo di trattamento più adatto e le strategie preventive. Le principali tipologie sono quattro:
Riconoscere il tipo di calcolo è essenziale per stabilire la terapia più efficace e prevenire le recidive.
I sintomi dipendono principalmente dalla dimensione del calcolo e dalla sua posizione nelle vie urinarie. I calcoli piccoli possono non dare alcun disturbo, mentre quelli che si muovono verso l’uretere possono causare la caratteristica colica renale, uno dei dolori più intensi descritti in medicina. I sintomi più comuni sono:
Il dolore può comparire improvvisamente e variare in intensità. Quando il calcolo avanza o si sposta, i sintomi possono modificarsi o attenuarsi temporaneamente.
La formazione dei calcoli renali è un processo multifattoriale che coinvolge fattori genetici, ambientali e comportamentali. La causa principale è la scarsa idratazione che concentra i sali minerali nell’urina favorendo la cristallizzazione. Anche un’alimentazione ricca di sodio, proteine animali o ossalati può incrementare il rischio. Altre cause e fattori predisponenti sono:
Comprendere la causa è cruciale per prevenire nuove formazioni dopo la rimozione del primo calcolo.
La diagnosi dei calcoli renali parte da un’attenta valutazione dei sintomi, soprattutto in presenza di dolore tipico della colica renale. Il medico procede poi con vari esami:
La diagnosi precoce consente di iniziare rapidamente il trattamento e prevenire complicazioni come infezioni o danni renali.
Il trattamento dipende da dimensione, posizione, tipo di calcolo e dai sintomi del paziente. In molti casi, soprattutto quando i calcoli sono inferiori ai 5-6 mm, possono essere eliminati spontaneamente attraverso l’urina con un’abbondante idratazione e analgesici. Nei casi più complessi, si ricorre a terapie specifiche, che possono essere conservative o chirurgiche.
| Trattamento | Descrizione e quando si usa |
| Espulsione spontanea (idratazione + antidolorifici) | Indicato per calcoli piccoli (<5-6 mm). Si favorisce il transito urinario bevendo molto e assumendo farmaci antinfiammatori. |
| Terapia medica espulsiva (alfa-litici) | Farmaci che rilassano l’uretere facilitando l’uscita del calcolo. Utili per calcoli 5–10 mm. |
| Litotrissia extracorporea (ESWL) | Onde d’urto frantumano il calcolo in pezzi più piccoli. Indicato per calcoli medi senza ostruzioni gravi. |
| Ureteroscopia | Endoscopio introdotto tramite uretra e vescica per rimuovere o frammentare il calcolo. Indicata quando ESWL non è efficace. |
| Nefrolitotomia percutanea (PCNL) | Intervento mininvasivo per calcoli molto grandi (>2 cm) o complessi. Si accede al rene tramite una piccola incisione. |
| Chirurgia tradizionale | Rara; utilizzata solo in casi estremi o complessi. |
Meglio limitare cibi ricchi di ossalati (spinaci, cioccolato, frutta secca), sale, proteine animali e bevande zuccherate. Fondamentale mantenere una buona idratazione.
La colica renale può durare da poche ore a diversi giorni, con episodi intermittenti. Il dolore persiste finché il calcolo non viene espulso o trattato.
Se non trattati, possono causare infezioni, ostruzione delle vie urinarie, danni renali e dolore cronico. Nei casi più gravi possono compromettere la funzionalità del rene.
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