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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Ortopedia Piede


Cos’è l’Ortopedia del Piede?


L’ortopedia del piede è una branca altamente specialistica dell’ortopedia che si occupa della diagnosi, del trattamento e della prevenzione delle patologie che interessano il piede e la caviglia. Il piede è una struttura estremamente complessa, composta da 26 ossa, 33 articolazioni, numerosi legamenti, tendini e muscoli, il cui corretto funzionamento è essenziale per la postura, la deambulazione e l’equilibrio dell’intero corpo.


Qualsiasi alterazione a carico del piede può ripercuotersi non solo sulla qualità della vita quotidiana — rendendo difficoltoso camminare, stare in piedi o svolgere attività sportive — ma anche su articolazioni lontane come ginocchia, anche e colonna vertebrale. Per questo motivo, l’ortopedia del piede richiede competenze mirate e una profonda conoscenza della biomeccanica dell’arto inferiore.


Questa disciplina si rivolge sia a pazienti giovani, spesso colpiti da patologie congenite o sportive, sia a soggetti adulti e anziani, nei quali sono più frequenti deformità progressive, malattie degenerative e disturbi legati al carico prolungato o a calzature non adeguate.


L’obiettivo dell’ortopedia del piede è ridurre il dolore, correggere le alterazioni strutturali, ripristinare una corretta funzione e prevenire l’evoluzione della patologia.


ortopedia del piede


Chi è l’Ortopedico del Piede?


L’ortopedico del piede è un medico specialista che si occupa in modo specifico o prevalente delle patologie del piede e della caviglia. Si tratta di una figura con competenze avanzate nella valutazione clinica, nella diagnostica per immagini e nel trattamento — sia conservativo che chirurgico — delle affezioni che colpiscono questa regione anatomica complessa.


Rispetto all’ortopedico generale, l’ortopedico del piede possiede una conoscenza approfondita di:


  • Biomeccanica del passo;
  • Distribuzione dei carichi plantari;
  • Deformità dell’avampiede, mesopiede e retropiede;
  • Patologie tendinee e articolari tipiche del piede.


Questa specializzazione è fondamentale perché molti disturbi del piede iniziano in modo subdolo, con sintomi lievi, ma possono peggiorare nel tempo se non trattati correttamente. Un approccio mirato consente di individuare precocemente la causa del problema e impostare il trattamento più efficace.


Quali sono le patologie trattate?


L’ortopedia del piede si occupa di un ampio spettro di condizioni che possono avere origine traumatica, degenerativa, congenita o funzionale. Le patologie possono coinvolgere ossa, articolazioni, tendini, legamenti, cartilagine e tessuti molli.


PatologieEsempi
Patologie deformative
  • Alluce valgo;
  • Alluce rigido;
  • Dita a martello, a griffe o in sovrapposizione
  • Bunionette;
  • Piede piatto e piede cavo;
  • Metatarsalgia.
Patologie degenerative
  • Artrosi delle articolazioni del piede;
  • Artrosi della caviglia;
  • Degenerazione cartilaginea;
  • Osteoartrosi post-traumatica.
Patologie traumatiche
  • Fratture delle ossa del piede e della caviglia;
  • Distorsioni e lesioni legamentose;
  • Lesioni osteocondrali del talo;
  • Esiti di traumi non correttamente trattati.
Patologie tendinee e dei tessuti molli
  • Tendinite e rottura del tendine d’Achille;
  • Fascite plantare;
  • Borsiti;
  • Tendinopatie dei muscoli peronieri o tibiali.
Patologie infiammatorie e sistemiche
  • Artrite reumatoide con coinvolgimento del piede;
  • Gotta;
  • Sindromi dolorose croniche.
Patologie sportive e da sovraccarico
  • Fratture da stress;
  • Sindrome del tunnel tarsale;
  • Alterazioni funzionali del passo negli sportivi.


Come si svolge la visita ortopedica del piede?


La visita ortopedica del piede è un momento cruciale per individuare la causa esatta del dolore o della deformità. Si tratta di una valutazione accurata che non si limita all’osservazione locale, ma considera l’intero arto inferiore e la postura globale.


Colloquio iniziale (anamnesi)


Lo specialista raccoglie informazioni su:


  • Localizzazione e durata del dolore;
  • Peggioramento con il carico o con specifiche calzature;
  • Eventuali traumi o attività sportive;
  • Difficoltà nella camminata o nell’equilibrio;
  • Patologie pregresse e utilizzo di plantari o tutori.


Esame obiettivo


Durante l’esame clinico l’ortopedico valuta:


  • Forma e allineamento del piede;
  • Presenza di callosità, arrossamenti o gonfiore;
  • Dolore alla palpazione;
  • Mobilità delle articolazioni;
  • Stabilità legamentosa.


Analisi del passo e della postura


Lo specialista osserva come il paziente cammina, valuta l’appoggio plantare e, se necessario, analizza la postura per individuare eventuali compensi che coinvolgono ginocchia, anche o colonna.


Discussione diagnostica


Al termine della visita, l’ortopedico spiega al paziente il sospetto diagnostico e indica il percorso di cura più appropriato.



Quali sono i principali esami prescritti dall’ortopedico del piede?


Per confermare la diagnosi e pianificare il trattamento, possono essere richiesti esami strumentali specifici come:


  • Radiografia (RX), fondamentale per valutare deformità ossee, artrosi, allineamento in carico del piede e della caviglia, fratture o esiti traumatici;
  • Risonanza Magnetica (RM), utile per lo studio approfondito di tendini e legamenti, cartilagine, edema osseo e lesioni osteocondrali;
  • Ecografia, esame dinamico, particolarmente indicato per le tendinopatie, borsiti e infiammazioni dei tessuti molli;
  • TAC, indicata nei casi complessi, soprattutto per fratture articolari, deformità importanti o pianificazione chirurgica;
  • Esame baropodometrico. Analizza la distribuzione dei carichi plantari e il passo, utile nelle patologie funzionali e nella prescrizione di plantari.


Quali sono le opzioni di trattamento?


Il trattamento è sempre personalizzato e dipende dalla patologia, dalla gravità del disturbo e dalle esigenze funzionali del paziente. Nella maggior parte dei casi si inizia con un approccio non chirurgico che può prevedere:


  • Modifica delle calzature, privilegiando scarpe adeguate alla forma del piede;
  • Plantari ortopedici personalizzati, utili per correggere alterazioni biomeccaniche e ridurre il dolore;
  • Fisioterapia, per migliorare mobilità, forza ed equilibrio;
  • Farmaci antinfiammatori (FANS) per il controllo del dolore;
  • Infiltrazioni (cortisoniche, acido ialuronico, PRP) in casi selezionati;
  • Terapie fisiche come onde d’urto, tecarterapia o laser.


Quando le terapie conservative non sono sufficienti o la deformità è avanzata, l’ortopedico può proporre un intervento chirurgico.


Le principali opzioni sono:


  • Chirurgia mini-invasiva o percutanea, sempre più utilizzata per molte deformità dell’avampiede;
  • Interventi correttivi ossei (osteotomie) per il riallineamento del piede;
  • Chirurgia tendinea o legamentosa;
  • Artroscopia della caviglia per patologie articolari;
  • Protesi di caviglia o artrodesi, nei casi più avanzati di artrosi.


La riabilitazione post-operatoria è parte integrante del percorso di cura ed è fondamentale per il recupero funzionale completo.


Quali sono le differenze tra l'Ortopedia e la Podologia?


Ortopedia del piede e podologia si occupano entrambe della salute del piede ma in modo diverso.


L’ortopedia del piede è una specializzazione medica che si occupa della diagnosi e del trattamento delle patologie ossee, articolari, tendinee e legamentose del piede e della caviglia. L'ortopedico del piede ha competenze nella gestione di deformità strutturali, fratture, artrosi, instabilità articolari, patologie congenite e traumatiche, e può intervenire sia con terapie conservative sia con trattamenti chirurgici, inclusa la chirurgia mini-invasiva e protesica.


La podologia, invece, è una professione sanitaria non medica. Il podologo si occupa principalmente della cura funzionale e preventiva del piede, intervenendo su problemi come callosità, unghie incarnite, ipercheratosi, verruche plantari, alterazioni ungueali e, in alcuni casi, della realizzazione di ortesi e plantari. Il podologo non formula diagnosi mediche e non esegue interventi chirurgici sulle strutture ossee o articolari.


In sintesi:


  • L’ortopedico del piede tratta le cause strutturali e patologiche del problema;
  • Il podologo gestisce gli effetti locali e funzionali, soprattutto a livello cutaneo e ungueale.

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