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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Presbiopia


Cos'è la presbiopia?


La presbiopia è un difetto visivo legato all’età che comporta una progressiva difficoltà nella visione da vicino. Non si tratta di una malattia, ma di un processo fisiologico naturale, che interessa tutti, anche miopi, ipermetropi o coloro che non hanno mai avuto problemi di vista.


La presbiopia compare generalmente intorno ai 40–45 anni e tende a peggiorare gradualmente nel tempo. Il problema nasce dalla perdita di elasticità del cristallino, la lente naturale dell’occhio che consente la messa a fuoco degli oggetti a diverse distanze. Con l’avanzare dell’età, il cristallino diventa più rigido e meno capace di modificare la propria forma: di conseguenza, l’occhio fatica a mettere a fuoco gli oggetti vicini.


Dal punto di vista fisiologico, la presbiopia è legata alla riduzione della capacità di accomodazione, ovvero il meccanismo che permette all’occhio di adattarsi alla visione da vicino.


presbiopia


Quali sono i sintomi della presbiopia?


Il sintomo principale della presbiopia è la difficoltà a vedere nitidamente da vicino, soprattutto durante attività quotidiane come leggere, usare lo smartphone, lavorare al computer o svolgere lavori di precisione. I disturbi compaiono in modo graduale e inizialmente possono essere lievi, tanto da essere spesso sottovalutati. Tra i sintomi più comuni della presbiopia rientrano:


  • Visione offuscata da vicino, che migliora allontanando l’oggetto dagli occhi;
  • Necessità di più luce per leggere o per mettere a fuoco testi piccoli;
  • Affaticamento visivo dopo attività prolungate a distanza ravvicinata;
  • Mal di testa o senso di peso agli occhi, soprattutto a fine giornata;
  • Bruciore o secchezza oculare, legati allo sforzo visivo continuo;
  • Difficoltà nel passaggio rapido tra visione da vicino e da lontano.


In molti casi, chi soffre di presbiopia tende inconsapevolmente ad assumere posture scorrette o a forzare la messa a fuoco, con un conseguente aumento della stanchezza visiva. I sintomi possono risultare più evidenti in condizioni di scarsa illuminazione, durante la sera o quando gli occhi sono affaticati.


Quali sono le cause?


La presbiopia è una condizione legata principalmente all’invecchiamento fisiologico dell’occhio. Con il tempo, l’apparato visivo perde progressivamente la capacità di mettere a fuoco gli oggetti vicini in modo efficace, rendendo la visione da vicino sempre più difficoltosa. La causa principale è rappresentata da una riduzione dell’accomodazione del cristallino, che avviene attraverso due meccanismi fondamentali:


  • Perdita di elasticità del cristallino: il cristallino, con l’età, diventa più rigido e meno capace di modificare la propria forma per adattarsi alle diverse distanze di messa a fuoco;
  • Indebolimento dei muscoli ciliari: i muscoli responsabili della regolazione dell’accomodazione perdono progressivamente efficienza, contribuendo alla difficoltà di focalizzazione da vicino.


Oltre all’età, esistono fattori che possono favorire o anticipare la comparsa della presbiopia, tra cui:


  • Predisposizione genetica: alcune persone sviluppano i sintomi prima rispetto ad altre;
  • Uso intensivo della visione da vicino, come lavoro prolungato al computer, lettura continua o utilizzo frequente di dispositivi digitali;
  • Difetti visivi preesistenti, come ipermetropia, che può rendere la presbiopia percepibile più precocemente;
  • Patologie sistemiche, tra cui diabete e alcune malattie cardiovascolari;
  • Assunzione di determinati farmaci, come antidepressivi, antistaminici o farmaci vasodilatatori;
  • Fattori ambientali, come illuminazione inadeguata e affaticamento visivo cronico.


Come si diagnostica la presbiopia?


La diagnosi della presbiopia avviene tramite una visita oculistica completa, fondamentale per confermare la riduzione della visione da vicino e per distinguere la presbiopia da altri difetti visivi o patologie oculari. La visita inizia sempre con un colloquio medico-paziente, durante il quale l’oculista raccoglie informazioni su:


  • Difficoltà nella lettura o nel lavoro da vicino;
  • Distanza alla quale compaiono i disturbi visivi;
  • Presenza di affaticamento oculare, mal di testa o bruciore agli occhi;
  • Utilizzo di occhiali o lenti a contatto;
  • Eventuali difetti visivi preesistenti (miopia, ipermetropia, astigmatismo);
  • Patologie sistemiche o terapie farmacologiche in corso.


Segue poi l’esame oculistico vero e proprio, che comprende alcuni test specifici:


  • Misurazione dell’acuità visiva da vicino, utilizzando apposite tavole di lettura a diverse distanze;
  • Valutazione dell’accomodazione, per quantificare la capacità residua del cristallino di mettere a fuoco da vicino;
  • Esame della refrazione, per determinare l’eventuale necessità di correzione ottica e il potere addizionale richiesto per la visione da vicino;
  • Esame della vista da lontano, utile per stabilire se la presbiopia si associa ad altri difetti visivi;
  • Valutazione della salute oculare, tramite esame del segmento anteriore e del fondo oculare, per escludere patologie concomitanti (come cataratta o disturbi retinici).


Come si cura la presbiopia?


La presbiopia non è una malattia, ma un processo fisiologico legato all’età. La scelta del trattamento dipende da diversi fattori: età, stile di vita, attività lavorativa, presenza di altri difetti visivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo) e aspettative personali. Dopo la valutazione oculistica, lo specialista propone la soluzione più adatta.


Opzione di trattamentoDescrizione
Occhiali da letturaSoluzione più semplice e diffusa. Utilizzati solo per la visione da vicino; indicati per chi non ha altri difetti visivi o li ha già corretti da lontano.
Occhiali bifocali o multifocali (progressivi)Consentono una visione nitida a più distanze (lontano, intermedio e vicino) senza cambiare occhiali. Adatti a chi soffre anche di miopia, ipermetropia o astigmatismo.
Lenti a contatto multifocaliOffrono una buona visione a diverse distanze e maggiore libertà rispetto agli occhiali; richiedono però un periodo di adattamento.
Lenti a contatto monovisioneUn occhio viene corretto per lontano e l’altro per vicino. Non tutti i pazienti si adattano, ma può essere utile in alcuni casi specifici.
Chirurgia refrattiva laserIn alcuni casi selezionati è possibile correggere la presbiopia con tecniche laser. Richiede stabilità refrattiva e valutazione accurata.
Impianto di cristallini artificialiOpzione chirurgica più invasiva, simile all’intervento di cataratta, indicata soprattutto in presenza di cataratta o presbiopia avanzata.


Quanto tempo ci vuole per guarire dalla presbiopia?


La presbiopia non guarisce spontaneamente, perché è un cambiamento fisiologico legato all’invecchiamento del cristallino. Una volta diagnosticata, però, la correzione è immediata: con occhiali o lenti a contatto la visione da vicino migliora subito. Nel caso di trattamenti chirurgici, il recupero visivo avviene generalmente in pochi giorni o settimane, a seconda della tecnica utilizzata.


È possibile prevenire la presbiopia?


La presbiopia non può essere prevenuta, poiché fa parte del naturale processo di invecchiamento dell’occhio. È, però, possibile ridurre l’affaticamento visivo e mantenere una buona salute oculare con controlli oculistici regolari, una corretta illuminazione nella lettura e pause frequenti durante il lavoro da vicino.


Domande Frequenti


Cosa fa peggiorare la presbiopia?


L’avanzare dell’età è il principale fattore. Possono accentuare i sintomi l’uso prolungato di schermi, affaticamento visivo, scarsa illuminazione e alcune patologie sistemiche (come il diabete).


Quando si arresta la presbiopia?


La presbiopia tende a stabilizzarsi intorno ai 60-65 anni, quando la capacità di accomodazione del cristallino è ormai minima.


Come si misura la presbiopia?


Si misura durante una visita oculistica, valutando la difficoltà nella visione da vicino e il potere delle lenti positive necessarie per leggere correttamente.

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