La prostata è una ghiandola dell’apparato genitale maschile, situata appena sotto la vescica e davanti al retto. Ha le dimensioni di una noce nei soggetti giovani, ma può ingrandirsi con l’avanzare dell’età. La sua funzione principale è produrre una parte del liquido seminale, fondamentale per nutrire e trasportare gli spermatozoi durante l’eiaculazione. Inoltre, la prostata circonda l’uretra, il canale che permette il passaggio dell’urina, motivo per cui ogni variazione di volume o infiammazione può influire sulla minzione.
La prostata è una ghiandola ormono-dipendente, regolata dagli ormoni maschili (androgeni), in particolare dal testosterone e dal suo metabolita più attivo, il diidrotestosterone (DHT). Con l’invecchiamento, è normale che la prostata subisca cambiamenti strutturali che possono predisporre a problemi come l’ipertrofia prostatica benigna o l’infiammazione. Comprendere come funziona questa ghiandola e quali segnali invia quando qualcosa non va è essenziale per prevenire complicazioni e intervenire tempestivamente con cure adeguate.
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I primi sintomi dei disturbi prostatici derivano principalmente dalla pressione che la ghiandola esercita sull’uretra quando si infiamma o aumenta di volume. I segnali più comuni riguardano la sfera urinaria. Tra questi, una minzione più frequente, soprattutto di notte (nicturia), è uno dei campanelli d’allarme più diffusi. Molti uomini riferiscono anche:
Spesso compaiono anche bruciore o dolore durante la minzione, indice di infiammazione o infezione. In alcuni casi si possono avvertire dolori al basso ventre, alla zona perineale o alla parte bassa della schiena. La presenza di sangue nelle urine o nel liquido seminale è un sintomo meno frequente ma che richiede immediata attenzione. È importante riconoscere questi segnali in tempo, perché intervenire nelle fasi iniziali permette di evitare complicazioni come ritenzione urinaria, infezioni ricorrenti o danni alla vescica.
I problemi alla prostata possono derivare da diverse condizioni, ognuna con cause e meccanismi specifici. La più comune è l’ipertrofia prostatica benigna (IPB), legata ai cambiamenti ormonali tipici dell’invecchiamento. Con l’aumento del DHT, la prostata può crescere progressivamente, comprimendo l’uretra. Altra causa frequente è la prostatite, che può essere batterica o non batterica. La forma batterica è dovuta a infezioni del tratto urinario che raggiungono la prostata, mentre quella cronica non batterica ha origini meno chiare, spesso legate a stress, tensione muscolare pelvica o disfunzioni immunitarie.
Più rara ma molto rilevante è la causa tumorale: il cancro della prostata, influenzato da fattori genetici, età, stile di vita e predisposizione familiare. Anche obesità, sedentarietà, abitudini alimentari scorrette e fumo possono aumentare il rischio di sviluppare alterazioni prostatiche. Alcuni uomini sono predisposti a disturbi prostatici già dai 40 anni, motivo per cui controlli regolari e stili di vita sani svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione.
I disturbi della prostata possono manifestarsi in vari modi, con ripercussioni sia sulla salute urinaria che su quella sessuale. L’ipertrofia prostatica benigna causa difficoltà urinarie che, se non trattate, possono portare a:
La prostatite può provocare:
Il cancro della prostata, soprattutto nelle fasi iniziali, può essere asintomatico, ma nelle forme avanzate provoca:
Alcuni problemi prostatici possono inoltre influire sulla sfera sessuale, causando:
Poiché molti disturbi prostatici presentano sintomi simili, è fondamentale distinguere tempestivamente le varie condizioni attraverso una diagnosi accurata.
La diagnosi dei disturbi prostatici si basa su una valutazione clinica completa e su esami specifici. Il primo passo è la visita urologica, durante la quale il medico raccoglie informazioni sui sintomi urinari, sessuali e generali. Segue l’esplorazione rettale digitale (DRE), utile per valutare dimensione, consistenza e sensibilità della prostata. Anche se può generare imbarazzo, è un esame rapido e fondamentale. L’urologo potrebbe, inoltre, richiedere:
Una diagnosi accurata permette di personalizzare il percorso terapeutico e prevenire complicazioni.
Il trattamento dipende dal tipo di problema: benigno, infiammatorio o oncologico. Nei casi lievi di IPB possono bastare modifiche dello stile di vita e farmaci. La prostatite richiede antibiotici mirati se di origine batterica, mentre per le forme croniche non batteriche sono utili fisioterapia pelvica e antinfiammatori. Il tumore della prostata offre numerose opzioni terapeutiche, dalla sorveglianza attiva alla chirurgia robotica, radioterapia o terapie ormonali. Ecco una tabella che riassume le principali opzioni di cura:
| Tipo di trattamento | Descrizione e quando utilizzarlo |
| Farmaci | Alfa-bloccanti, inibitori della 5-alfa-reduttasi, antinfiammatori, antibiotici. Utili per IPB e prostatite. |
| Fisioterapia del pavimento pelvico | Indicata per prostatiti croniche non batteriche e disfunzioni pelviche. |
| Terapie mininvasive | Laser, vaporizzazione, resezione transuretrale: utilizzate nell’IPB moderata o grave. |
| Chirurgia | Prostatectomia radicale per tumore o interventi per grave ostruzione urinaria. |
| Radioterapia / Ormonoterapia | Opzioni oncologiche in caso di carcinoma prostatico. |
La prevenzione proattiva è essenziale, soprattutto dopo i 50 anni. Una dieta ricca di frutta e verdura, povera di grassi saturi e carni lavorate, favorisce la salute prostatica. L’attività fisica regolare migliora la circolazione pelvica e riduce il rischio di infiammazione e ipertrofia. È utile mantenere un peso corporeo sano ed evitare il fumo, che può peggiorare lo stato infiammatorio e aumentare il rischio di tumore.
Bere adeguatamente e ridurre irritanti come caffeina e alcol aiuta la funzione urinaria. Per la prevenzione oncologica, è fondamentale sottoporsi a controlli periodici, specialmente in presenza di familiarità. Gli esami di screening come PSA e visita urologica permettono di individuare precocemente problemi ancora asintomatici. Infine, evitare la sedentarietà prolungata, gestire lo stress e trattare tempestivamente le infezioni urinarie possono ridurre ulteriormente il rischio di disturbi prostatici.
È consigliabile limitare cibi ricchi di grassi saturi, carni rosse, insaccati, alcol, caffeina e alimenti molto speziati, che possono irritare la prostata e peggiorare i sintomi urinari.
Quando compaiono sintomi come difficoltà urinarie importanti, sangue nelle urine o nel liquido seminale, dolore persistente o un rapido peggioramento dei disturbi. Questi segnali richiedono una valutazione urologica immediata.
Le “pastiglie per la prostata” includono farmaci che migliorano il flusso urinario (alfa-bloccanti), riducono il volume prostatico (inibitori della 5-alfa-reduttasi) o trattano l’infiammazione e l’infezione. La scelta dipende dal tipo di disturbo prostatico.
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