Questa interruzione del flusso di sangue al cuore, con il protrarsi del tempo può danneggiare, anche definitivamente, una parte del muscolo cardiaco, mentre se il flusso viene ripristinato in poco tempo i danni possono essere limitati o addirittura vietati.
Proprio questo è il senso di questo articolo.
Quali sono i segnali da non sottovalutare? E come ci dobbiamo comportare?
- Dolore al petto
E’ il sintomo più comune soprattutto negli uomini. Si percepisce un dolore al centro del petto oppure un dolore localizzato leggermente verso la parte sinistra. Il dolore è simile ad una sensazione di pressione o un forte peso sul petto. Non tutti i dolori del genere sono necessariamente sinonimo di infarto, ma nel dubbio è bene consultare un medico se il dolore insorge spontaneamente e persiste per più di 15 minuti. - Tosse persistente
Potrebbe essere scambiata per polmonite o bronchite, anche in questo caso è quindi preferibile contattare un medico se la tosse non accenna a diminuire. - Capogiri, sbandamenti e svenimento.
Per circa il 15% delle persone colpite da infarto,questi sono i sintomi dello stesso. - Stanchezza eccessiva
che persiste da giorni e potrebbe essere un sintomo pre-infarto. - Nausea e\o assenza di appetito
che possono sfociare in vomito. - Sudorazione fredda improvvisa.
- Mal di stomaco
Si manifesta con una intensa sensazione di pressione addominale.
E’ da sottolineare che questi sintomi sopracitati non sono necessariamente indicatori di un infarto imminente, quanto piuttosto dei segnali che potrebbero prevenirlo e quindi, se presi in considerazione, fanno in modo di prendere in tempo l’infarto per evitare i danneggiamenti e salvarci la vita.