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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Cosa sono gli acufeni? Sintomi, cause e rimedi

  1. Acufeni: cosa sono?
  2. Quali sono i sintomi degli acufeni?
  3. Quali sono le cause degli acufeni?
  4. Quali esami svolgere in caso di acufeni?
  5. Acufeni: cura e rimedi

Acufeni: cosa sono?


L’acufene è una percezione di suono in assenza di un corrispondente stimolo sonoro esterno. Questa sensazione può manifestarsi in varie forme, come fischi, ronzii, fruscii, sibili o ruggiti, e può interessare uno o entrambi gli orecchi. La sensazione associata agli acufeni può cambiare da un soggetto all’altro. Quando si presenta con una certa frequenza, questo disturbo può arrivare a condizionare il normale svolgimento delle attività quotidiane di chi ne è affetto.


cosa sono gli acufeni

Quali sono i sintomi degli acufeni?


I sintomi possono manifestarsi in uno o entrambi gli orecchi e possono essere continui o intermittenti. L'intensità del suono percepito può variare, presentandosi sotto forma di un lieve disturbo o di un rumore insopportabile. Spesso, gli acufeni sono più evidenti in ambienti silenziosi. Non a caso, chi soffre di acufeni potrebbe avere problemi nell’addormentamento o difficoltà a concentrarsi. 


Inoltre, l'acufene può essere associato a una sensazione di pressione nell'orecchio, ipersensibilità ai suoni esterni (iperacusia) e, in alcuni casi, può provocare ansia, stress o depressione.

Quali sono le cause degli acufeni?


Le cause degli acufeni possono essere legate all’apparato uditivo ma non solo. Ricordiamo che l’apparato uditivo è suddiviso in:


  • Orecchio esterno (padiglione);
  • Orecchio medio (cassa del timpano e membrana timpanica);
  • Orecchio interno (parte nervosa che trasforma l’energia sonora in impulsi elettrici da trasmettere al cervello).


Nell’ambito dell’orecchio esterno e medio, gli acufeni potrebbero essere causati da:


  • Cerume;
  • Otite;
  • Corpi estranei;
  • Otosclerosi;
  • Tumori.


Per quanto concerne l’orecchio interno, tra le cause degli acufeni vanno citati:


  • Traumi acustici acuti o cronici;
  • Decadimento della funzione uditiva (soprattutto con l’avanzare dell’età);
  • Ipoacusia neurosensoriale (patologia che colpisce il nervo acustico);
  • Farmaci ototossici, cioè farmaci i cui effetti collaterali possono arrivare a danneggiare l’udito (l’esempio più comune sono i farmaci chemioterapici);
  • Infezioni da virus neurotropi (virus che possono infettare cervello, midollo spinale e nervi periferici);
  • Neurinoma acustico.


L’acufene potrebbe essere, dunque, generato da un trauma acustico impulsivo (ad esempio, lo scoppio di un petardo) nonché dall’esposizione prolungata a rumori non fortissimi ma continuativi. Abbiamo, però, anche una serie di disturbi correlati all’acufene che non sono localizzati nell’apparato uditivo. Gli acufeni, infatti, potrebbero essere causati da:


  • Disturbi dell’apparato muscolare (contratture a livello cervicale, bruxismo);
  • Problemi all’articolazione temporo-mandibolare (mandibola che scrocchia);
  • Stress emotivo;
  • Disturbi di natura cardiovascolare (pressione alta);
  • Disturbi a livello neurologico.

Quali esami svolgere in caso di acufeni?


La cosa migliore da fare è rivolgersi quanto prima ad uno specialista, in particolare ad un otorinolaringoiatra il quale sottoporrà il paziente ad una visita otorinolaringoiatrica. Durante il consulto, il medico potrebbe effettuare alcuni esami diagnostici, tra cui:


  • Otoscopia;
  • Microotoscopia;
  • Esami otofunzionali.


Cos’è l’otoscopia?


L'otoscopia è un esame visivo dell'orecchio esterno e del timpano effettuato con uno strumento chiamato otoscopio, dispositivo portatile dotato di una fonte di luce e una lente d'ingrandimento nonché di una punta conica, chiamata speculum, che viene inserita delicatamente nel canale uditivo. Il medico tira delicatamente l'orecchio del paziente per raddrizzare il canale uditivo e inserisce l'otoscopio, in maniera tale da osservare nel dettaglio il canale uditivo e il timpano. 


Grazie a questo esame, l’otorino è in grado di rilevare la presenza di cerume, infezioni, corpi estranei o infiammazioni. Il timpano viene osservato per valutarne integrità, colore, trasparenza e presenza di eventuali perforazioni o infezioni.


Cosa s’intende per microotoscopia?


La microotoscopia è una versione avanzata dell'otoscopia. l’impiego di un microscopio binoculare fornisce una visione ingrandita e più dettagliata del canale uditivo e del timpano. Grazie a questo strumento è possibile eseguire anche piccoli interventi chirurgici?


Cosa sono gli esami otofunzionali?


L'esame otofunzionale consiste in una serie di test che consentono di ottenere una valutazione completa delle funzioni uditive e vestibolari dell'orecchio, tra cui:


  • Esame audiometrico tonale, utile per misurare la soglia uditiva del paziente per toni puri a diverse frequenze, così da determinare il livello minimo di suono che può essere percepito;
  • Esame audiometrico vocale, che consente di analizzare la capacità di comprensione e di ripetizione di parole o frasi, così da determinare la qualità dell'udito;
  • Esame impedenzometrico, il quale, grazie a test come la timpanometria e i riflessi stapediali, permette di misurare la funzione della catena ossiculare e la pressione nell'orecchio medio;
  • Otoemissioni Acustiche (OAE), utili per valutare la funzione delle cellule ciliate esterne della coclea;
  • Test Vestibolari, i quali valutano la funzione dell'apparato vestibolare (equilibrio) attraverso test come la videonistagmografia (VNG) o la elettrooculografia (ENG), che registrano i movimenti oculari in risposta alla stimolazione dell'apparato vestibolare.


L’esame audiometrico tonale si svolge in una cabina insonorizzata. Al paziente viene fatta indossare una cuffia stereofonica collegata ad un macchinario, tecnicamente noto come audiometro, il quale emette dei suoni puri d’intensità e frequenza variabile. Il paziente dovrà rispondere alzando la mano soltanto nel caso in cui dovesse percepire un suono.


Se nel corso della visita otorinolaringoiatrica e degli esami venissero riscontrate delle anomalie, si potrebbe procedere con approfondimenti di secondo livello, come ad esempio: 


  • Potenziali evocati uditivi (ABR), i quali misurano la risposta elettrica del nervo acustico e delle vie uditive centrali a seguito di stimoli sonori;
  • TAC o risonanza magnetica.

Acufeni: cura e rimedi 


Chiaramente, i possibili percorsi di cura sono direttamente collegati alle cause degli acufeni. Se, ad esempio, la causa dell’acufene è il bruxismo, il paziente verrà indirizzato ad uno gnatologo il quale, presumibilmente, suggerirà l’utilizzo di un bite. Se l’acufene dipende da un’otite acuta, si può ricorrere alla classica terapia farmacologica (antibiotici e cortisonici). In caso di pressione sanguigna elevata, l’acufene potrebbe essere curato tramite farmaci antipertensivi.


Va detto che, in alcuni casi, nonostante le varie indagini e gli sforzi, non si riesce a raggiungere la giusta corrispondenza tra terapia e causa. Resta il fatto che la principale causa degli acufeni è da ricercare nei danni uditivi da rumore o da decadimento. In circostanze del genere, la terapia farmacologica classica è quella maggiormente consigliata.


Non mancano, però, alcuni piani di cura e rimedi alternativi che possono prevedere:


  • Supporto psicologico (se l’acufene è causato da stress emotivo);
  • Psicofarmaci (in caso di disturbi del sonno);
  • Terapia cognitivo-comportamentale (istruire il paziente per indurlo ad ignorare l’acufene).

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