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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Visita otorinolaringoiatrica: in cosa consiste, come si svolge, quanto costa

Cos’è la visita otorinolaringoiatrica?


La visita otorinolaringoiatria è un esame medico specialistico condotto da un professionista in otorinolaringoiatria, comunemente noto come otorinolaringoiatra o otorino, il quale si occupa della diagnosi e del trattamento delle patologie che colpiscono orecchie, naso, gola, laringe e le strutture correlate della testa e del collo. 


La necessità di ricorrere ad una visita otorinolaringoiatra può essere suggerita sia dal paziente che dal medico di base quando si manifestano sintomi quali:


  • Mal di gola persistente;
  • Difficoltà respiratorie;
  • Perdite di udito;
  • Vertigini;
  • Ronzii nelle orecchie (acufeni);
  • Sinusiti ricorrenti, raucedine;
  • Difficoltà a deglutire;
  • Dolori alla regione della testa e del collo.


visita otorinolaringoiatrica


Visita otorinolaringoiatrica: a cosa serve?


La visita otorina è importante per la diagnosi, il trattamento e la prevenzione delle malattie che interessano orecchie, naso, gola, laringe e le strutture correlate del distretto testa-collo. Attraverso un consulto specialistico è possibile identificare e valutare condizioni quali:


  • Infezioni;
  • Infiammazioni;
  • Allergie;
  • Disturbi dell'udito;
  • Problemi respiratori;
  • Patologie delle corde vocali;
  • Altre disfunzioni del tratto otorinolaringoiatrico.


Come si svolge?


Cosa fa l’otorino durante una visita otorinolaringoiatrica? Lo specialista comincia, come di consueto, dall’anamnesi, durante la quale vengono raccolte informazioni dettagliate sulla storia clinica del paziente, i sintomi presenti e il loro decorso. Il paziente sarà tenuto a riferire circa eventuali patologie già presenti, interventi chirurgici svolti in passato, allergie e abitudini di vita che potrebbero influire sulle condizioni di salute dell’apparato otorinolaringoiatrico.


Dopo l'anamnesi, la visita procede con una parte operativa che varia in base alla sintomatologia riferita dal paziente. Se il problema riguarda le orecchie, il medico procede ad esaminare il condotto uditivo e il timpano, allo scopo di riscontrare la presenza di eventuali segni di infezione, accumulo di cerume o altre anomalie.


Se il paziente lamenta problemi al naso, l'otorino ispeziona le cavità nasali e i seni paranasali alla ricerca di infiammazioni, polipi o ostruzioni.


In caso di sintomi legati alla gola, il medico può osservare le corde vocali e la laringe, alla ricerca di segni che possano confermare o escludere la presenza di infiammazioni, lesioni o altre patologie.


Per problematiche al collo, l'esame può includere la palpazione delle ghiandole linfatiche e della tiroide per identificare eventuali ingrossamenti o noduli. Se si tratta di una visita otorinolaringoiatra generica, lo specialista può procedere ad ispezionare anche l’interno della bocca.


Durante la visita, l'otorino può decidere di eseguire ulteriori esami specifici, come audiometrie o esami endoscopici, fondamentali per una diagnosi accurata e per pianificare il trattamento più appropriato per il paziente.


Visita orecchio: cos’è e come avviene?


La visita all’orecchio, in genere, comincia con un’otoscopia. Prevede l’utilizzo di un otoscopio, apparecchio composto da uno speculum auricolare e da una fonte d’illuminazione. Lo speculum, del diametro di 4 mm negli adulti e di 2,5 mm nei bambini, viene avvitato alla testa dell’otoscopio. Il funzionamento dell’otoscopio è garantito dalla presenza di batterie ricaricabili o stilo.


otoscopio

Esempio di otoscopio


L’otorinolaringoiatra decide, innanzitutto, con quale mano impugnare l’otoscopio. In genere, si utilizza la mano sinistra per analizzare l’orecchio sinistro e quella destra per l’orecchio destro. La mano libera viene poggiata sul padiglione, sul quale andrà esercitata una leggera pressione verso l’alto e all’indietro. In questo modo, l’otoscopio può essere introdotto senza creare alcuna difficoltà o fastidio al paziente.


Lo specialista si avvicina con l’otoscopio acceso al trago (prominenza cartilaginea che si trova nella parte inferiore del padiglione auricolare). Spostando leggermente il trago, automaticamente la porta del condotto tenderà ad allargarsi. L’otorino si avvicina all’otoscopio e lo introduce delicatamente nel condotto uditivo, attraverso movimenti rotatori che permettono di osservare meglio la membrana del timpano. In genere, lo specialista poggia la mano con cui tiene l’otoscopio sulla guancia del paziente, per evitare che quest’ultimo possa muovere la testa e rendere più difficoltoso l’esame.


In alcuni casi, la visita all’orecchio potrebbe prevedere, oltre all’otoscopia, anche un esame audiometrico che può essere tonale o vocale. Quello tonale consente di valutare la soglia uditiva delle due orecchie, analizzate singolarmente. Molto banalmente, il paziente indossa una cuffia e riceve degli stimoli sonori. Al paziente viene chiesto di alzare la mano nel momento in cui percepisce il suono. 


L’esame audiometrico vocale serve a valutare la capacità di comprensione uditiva del paziente. Il paziente riceve varie liste di parole, ognuna delle quali composta da 10 parole bisillabiche, e deve ripetere ad alta voce tutto ciò che riesce a comprendere.


Altro esame che potrebbe essere effettuato in questo contesto è acufenometria, utile in tutti quei casi in cui il paziente avverte fischi o ronzii nelle orecchie. L’obiettivo è di individuare la frequenza che più si avvicina all’acufene percepito dal paziente.


Ci sono, poi, i cosiddetti esami oggettivi, nei quali non è richiesta la collaborazione del paziente. Un esempio è l’esame impedenzometrico, nel quale viene poggiato un tappo nell’orecchio e una cuffia nell'orecchio controlaterale. È un esame utile per valutare la componente meccanica delle orecchie.



In cosa consiste la visita otorinolaringoiatrica per il naso?



Il medico del naso potrebbe suggerire una rinoscopia, procedura diagnostica utilizzata per esaminare l'interno del naso e i seni paranasali. Questo esame consente di identificare infezioni, infiammazioni, polipi nasali, deviazioni del setto nasale, tumori e altre anomalie che possono causare sintomi respiratori, sinusiti ricorrenti, epistassi (sangue dal naso) e disturbi dell'olfatto.


Esistono due tipi principali di rinoscopia: la rinoscopia anteriore e la rinoscopia posteriore. Per eseguire la rinoscopia anteriore il dottore del naso utilizza uno strumento chiamato speculum nasale e una fonte di luce. In questo modo, il medico può esaminare la parte anteriore delle cavità nasali. Si tratta di un esame semplice e non invasivo.


La rinoscopia posteriore, invece, richiede l'uso di un endoscopio nasale, un tubo sottile e flessibile dotato di una telecamera e una fonte di luce. Questo strumento viene inserito delicatamente attraverso il naso e permette una visione dettagliata delle cavità nasali posteriori e dei seni paranasali. La rinoscopia endoscopica fornisce immagini ad alta risoluzione che aiutano lo specialista del naso a valutare accuratamente la mucosa nasale, identificare eventuali ostruzioni e rilevare anomalie non visibili con l'esame anteriore.



Visita gola: cos’è e come funziona?



La visita otorinolaringoiatrica alla gola prevede l’impiego di apposita strumentazione che consente di illuminare l’interno della gola e di osservare, attraverso un abbassalingua, la faringe e le tonsille.


Anche in questo caso, il medico esperto della gola potrebbe ricorrere ad esami endoscopici specifici, come ad esempio la laringoscopia. Si tratta di una procedura diagnostica utilizzata per esaminare la laringe, le corde vocali e le strutture circostanti. Questo esame è fondamentale per identificare e valutare varie condizioni che possono colpire la voce, la deglutizione e la respirazione. La laringe, situata nella parte anteriore del collo, è un organo fondamentale per la produzione dei suoni vocali e funge da punto di passaggio per l'aria diretta ai polmoni.


Durante la laringoscopia, il medico può utilizzare un laringoscopio flessibile o rigido. Il laringoscopio flessibile è un tubo sottile e illuminato che viene inserito attraverso il naso e che permette di osservare, senza eccessivi fastidi, la laringe. Il laringoscopio rigido, invece, viene inserito attraverso la bocca e offre una visione più dettagliata ma potrebbe richiedere il ricorso alla sedazione.


La laringoscopia permette di osservare direttamente le corde vocali per identificare eventuali noduli, polipi, infiammazioni o lesioni. Inoltre, consente di valutare la mobilità delle corde vocali, importante per diagnosticare paralisi o disfunzioni vocali. Questo esame è anche utile per rilevare segni di infezioni, tumori o altre anomalie che potrebbero condizionare l’attività respiratoria e la deglutizione.



Quanto costa una visita otorinolaringoiatrica?



Le visite dall’otorino possono avere un costo variabile in base a diversi fattori. In genere, il prezzo di una prima visita otorinolaringoiatrica è pari a circa 100 euro ma il costo può aumentare a seconda che sia necessario effettuare, nel corso del consulto, esami più specifici.



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