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Crioterapia dermatologica: cos’è e come funziona?

Crioterapia dermatologica: cos’è e come funziona?


La crioterapia dermatologica è un trattamento dermatologico mini invasivo che consente di congelare le lesioni superficiali della pelle attraverso liquidi o strumenti estremamente freddi, detti anche criogeni. Il criogeno più comune ed efficace utilizzato in crioterapia è senza dubbio l’azoto liquido. Si tratta di un’alternativa efficace, meno costosa semplice e abbastanza sicura rispetto ai metodi di trattamento tradizionali.


crioterapia dermatologica


A cosa serve?


La crioterapia dermatologica permette di trattare diverse lesioni di carattere benigno, come ad esempio:


  • Escrescenze cutanee;
  • Verruche virali;
  • Cheratosi attiniche;
  • Cheratosi seborroiche;
  • Molluschi contagiosi.


Chi non può fare la crioterapia dermatologica?


Questo trattamento non è un’opzione consigliata a:


  • Pazienti con pelle scura;
  • Pazienti affetti da melanoma;
  • Bambini;
  • Pazienti affetti da mieloma multiplo;
  • Pazienti che non hanno ancora ricevuto una diagnosi per le loro lesioni cutanee;
  • Pazienti che presentano lesioni in un’area che compromette l’attività circolatoria;
  • Pazienti che, in passato, hanno manifestazioni reazioni avverse alla crioterapia o, comunque, non in grado di resistere agli effetti collaterali;
  • Pazienti con sindrome di Raynaud;
  • Pazienti con orticaria da freddo;
  • Pazienti affetti da crioglobulinemia;
  • Donne in stato interessante.


Nel caso in cui la crioterapia dermatologica non possa essere effettuata, è possibile valutare trattamenti alternativi per la cura della lesione, come ad esempio il laser, l’elettrocoagulazione oppure l’intervento chirurgico.


Come funziona la crioterapia dermatologica?


Oltre all’azoto liquido, lo specialista può applicare, ai fini del trattamento tramite crioterapia dermatologica, anche altre sostanze, tra cui protossido di azoto liquido e gas argon. Il metodo crioterapico per il congelamento dei tessuti varierà in base alla posizione in cui si trova il tessuto anomalo.


Se il tessuto si trova sulla pelle, il medico utilizzerà un dispositivo spray o un batuffolo di cotone per applicare l'agente congelante. In caso di trattamento da effettuare all’interno del corpo, verrà adoperato uno strumento chiamato criosonda. Tale sonda viene inserita attraverso una piccola incisione nella pelle.


La crioterapia esterna provoca la formazione di vesciche sulla pelle congelata e il conseguente distacco, così da favorire la crescita di nuova pelle sana. In caso di crioterapia interna, sarà il sistema immunitario a fornire aiuto per l’eliminazione del tessuto dal corpo.


Non è necessario seguire una procedura specifica di preparazione. Consigliamo di avvisare il medico in merito agli eventuali farmaci che si assumono quotidianamente. Sarà il dermatologo ad indicare se e quando sospendere la terapia farmacologica. Prima della procedura al paziente potrebbe essere richiesto di rimuovere trucco e lozioni.


Pro e contro della crioterapia dermatologica


La crioterapia dermatologica è una procedura semplice e abbastanza sicura ma, affinché possa funzionare, potrebbero essere necessari diversi trattamenti. Per le cheratosi attiniche, spesso, è sufficiente un solo ciclo di congelamento-scongelamento mentre quelle seborroiche potrebbero richiedere tempi più lunghi, soprattutto se le lesioni sono più spesse. 


La percentuale di guarigione delle lesioni verrucose tende a variare in base al grado di ipercheratosi e alle dimensioni della verruca. Solitamente, le lesioni cancerose come il carcinoma a cellule basali e il carcinoma spinocellulare non vengono trattate con la crioterapia dermatologica, opzione che invece può essere presa in considerazione in presenza di lesioni con un livello di rischio inferiore.


Crioterapia dermatologica: effetti collaterali, rischi e complicazioni


Gli effetti collaterali a breve termine legati alla crioterapia dermatologica sono:


  • Parestesia;
  • Mal di testa;
  • Vesciche emorragiche e trasparenti;
  • Dolore;
  • Edema sulla fronte, sulle labbra o periorbitale.


Gli effetti collaterali che, invece, potrebbero manifestarsi in un arco temporale più lungo sono:


  • Sanguinamento;
  • Ulcere.


Ci sono ulteriori complicazioni che, seppur rare, è necessario comunque considerare. Ad esempio, non si può trascurare il rischio di infezione, il quale può accompagnarsi a sintomi come:


  • Gonfiore;
  • Aumento del dolore;
  • Secrezione purulenta;
  • Rossore.


In circostanze del genere, l’infezione viene solitamente trattata con antisettici topici e antibiotici orali. Altre possibili complicazioni sono:


  • Alopecia;
  • Cicatrici atrofiche;
  • Lesioni cutanee persistenti, per le quali potrebbe essere necessario l’intervento chirurgico, ulteriori sedute di crioterapia o trattamenti alternativi;
  • Enfisema polmonare causato dall’azoto;
  • Ipopigmentazione.


Consigliamo di rivolgersi al medico o al dermatologo in presenza dei seguenti sintomi:


  • Febbre di almeno 38 °C;
  • Arrossamento o gonfiore che si estende ad aree della pelle non interessate dal trattamento;
  • Pelle calda o dura al tatto;
  • Sanguinamento persistente.


Cosa fare dopo la crioterapia dermatologica?


È importante che i pazienti ricevano istruzioni chiare su come curare le ferite e le complicazioni successive al trattamento tramite crioterapia dermatologica. Nella maggior parte dei casi, non sono richieste particolare accortezze, se non quella di lavare delicatamente l’area sottoposta al trattamento almeno una o due volte al giorno con acqua e sapone. Non è obbligatorio sottoporsi a delle medicazioni, a meno che l’area interessata sia stressata dallo sfregamento dei vestiti o sia particolarmente soggetta a traumi.


In presenza di sintomi come gonfiore e rossore è possibile applicare, subito dopo il congelamento e soltanto una volta, uno steroide topico. Per gestire l’infiammazione può essere utilizzata anche l’aspirina, da assumere per via orale. 


A seconda della profondità e della durata del congelamento, potrebbero formarsi delle vesciche intorno all’area sottoposta a crioterapia dermatologica. Se il trattamento si è concentrato nella regione limitrofa all’occhio, la palpebra potrebbe essere soggetta a gonfiore, sintomo che, in genere, tende a scomparire nel giro di pochi giorni. 


Probabile che possa formarsi una crosta, la quale tenderà a staccarsi entro 10 giorni circa sul viso ed entro 20 giorni circa sulla mano. Le croste che spuntano sulla parte inferiore della gamba potrebbero andare via anche dopo 90 giorni, in virtù del fatto che il processo di guarigione in quest’area risulta essere molto più lento.


Quanto costa la crioterapia dermatologica?


Il costo di un trattamento tramite crioterapia dermatologica dipende da un’ampia gamma di fattori, a partire dalla posizione geografica in cui si trova il centro nonché dall’esperienza e dalle competenze del dermatologo che effettuerà il trattamento. È importante sapere che, quando si parla di prezzi per la crioterapia dermatologica, ci si riferisce al costo per singola seduta. Il costo complessivo del trattamento dipenderà dal numero di sedute necessarie affinché sia possibile raggiungere il risultato sperato. Al netto delle variabili poc’anzi indicate, le tariffe per una seduta di crioterapia dermatologica oscillano tra i 60 € e i 150 €.


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