L’isteroscopia operativa viene effettuata con lo stesso procedimento endoscopico dell’isteroscopia diagnostica, ovvero inserendo nella vagina uno strumento chiamato isteroscopio che permette, in questo caso, non solo di trasmettere le immagini al monitor collegato, ma anche di intervenire chirurgicamente.

Fig.01 Isteroscopia Operativa
L’isteroscopia operativa è una procedura che solitamente avviene con il supporto di sedazione locale o generale, a seconda dei casi.
Il medico inserirà l’isteroscopio all’interno della vagina le cui pareti sono state dilatate attraverso l’inserimento dello speculum, fino a raggiungere l’utero. L’isteroscopio utilizzato per l’isteroscopia operativa ha un diametro maggiore rispetto a quello utilizzato per finalità diagnostiche, e prende il nome, in questo caso, di resettoscopio.
Quando è indicata l’isteroscopia operativa?
L’isteroscopia operativa è indicata per molteplici patologie intrauterine che non possono esser controllate in regime ambulatoriale. Vediamo quali:
- polipi di notevoli dimensioni che non possono essere asportati durante l’isteroscopia diagnostica
- setti uterini completi
- miomi di dimensioni superiori ad 1,5 cm o con componente intramurale prevalente
- ablazione endometriale in caso di iperplasia endometriale
- sanguinamento uterino disfunzionale, dopo terapia medica insufficiente
Gli strumenti utilizzati per l’isteroscopia operativa
L’isteroscopia operativa necessita di particolare strumentazione, quale:
- un resettoscopio con diametro che spazia dai 3 ai 9 mm a seconda della grandezza del materiale da asportare
- una fonte di luce
- una telecamera posta all’estremità del resettoscopio
- un monitor dove verranno visualizzate, da parte del medico, le immagini dell’utero analizzato
- un insufflatore di CO2
Le parti trattate dall’isteroscopia operativa
Attraverso l’isteroscopia operativa, come in quella diagnostica, le parti che potranno esser analizzate sono:
- canale cervicale
- ostii tubarici
- cavità uterina
- endometrio