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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Asma bronchiale: sintomi, cause e cura

Cos'è l'asma bronchiale?


L'asma bronchiale è una malattia polmonare che causa il restringimento e il rigonfiamento delle vie aeree nonché la produzione di muco in eccesso. Per alcuni pazienti, tale condizione non genera considerevoli fastidi. Per altri, invece, può rappresentare un problema importante che può interferire con le attività quotidiane, soprattutto quando si manifestano i cosiddetti attacchi d'asma. Si tratta di una malattia cronica, con la quale bisogna convivere a vita e per la quale non esiste una cura definitiva. È, però, possibile tenere sotto controllo i sintomi, in maniera tale che da non compromettere la qualità della vita del paziente asmatico.


Nel corso di un attacco d'asma, i muscoli intorno alle vie aeree si restringono e si irrigidiscono. Di conseguenza, l'aria non riesce a fluire liberamente. Si parla, a tal proposito, di broncospasmo. Si verifica, inoltre, un'infiammazione del rivestimento delle vie aeree, le quali, quando sono gonfie, non lasciano entrare o uscire dai polmoni un quantitativo sufficiente di aria. Infine, l'attacco d'asma si caratterizza per la produzione di un muco denso che arriva a restringere le vie aeree.


È possibile classificare l'asma in base alle cause, ai sintomi associati al disturbo e all'età in cui compare. A tal proposito, possiamo avere:


  • Asma intermittente o episodica (in una settimana può verificarsi al massimo due volte ma non condiziona in maniera importante la qualità della vita del paziente;
  • Asma cronica o persistente (gli episodi d'asma tendono ad essere abbastanza frequenti. I sintomi possono essere lievi, moderati o gravi;
  • Asma allergica (quando è causata da alcuni allergeni);
  • Asma non allergica (quando dipende da fattori esterni);
  • Asma a esordio tardivo in età adulta (si manifesta dopo i 18 anni);
  • Asma infantile (può colpire sia i neonati che i bambini piccoli);
  • Asma professionale (si manifesta in soggetti che, per esigenze lavorative, si trovano quotidianamente a contatto con sostanze irritanti);
  • Asma da sforzo o da esercizio fisico (si verifica a seguito dello svolgimento di un'attività fisica intensa, senza comprometterla);
  • Sindrome da sovrapposizione Asma-BPCO (colpisce coloro ai quali, oltre all'asma, è stata diagnosticata anche la broncopneumopatia cronica ostruttiva).


asma bronchiale


Quali sono i sintomi dell'asma bronchiale?


I sintomi di questa malattia possono variare da un soggetto all'altro, anche in base alla tipologia d'asma e, dunque, alla frequenza con la quale si verificano gli attacchi. I principali sintomi sono:


  • Apnee notturne;
  • Fiato corto;
  • Senso di costrizione o dolore al petto;
  • Attacchi di tosse;
  • Respiro sibilante;
  • Difficoltà respiratorie crescenti.


Gli attacchi d'asma non vanno sottovalutati in quanto, nei casi più gravi, possono mettere in pericolo la vita del paziente. È necessario rivolgersi quanto prima ad un medico se i problemi respiratori peggiorano velocemente oppure quando non si nota alcun miglioramento anche dopo aver utilizzato un inalatore ad azione rapida o quando, anche dopo aver svolto un'attività fisica che non richiede uno sforzo considerevole, si ha l'impressione di avere il fiato corto (dispnea).


Asma bronchiale: le cause


Non ci sono tuttora evidenze scientifiche chiare, in grado di spiegare con precisione perché alcuni soggetti soffrono d'asma e altri no. Ciò che è certo è che sia fattori ambientali che ereditari o genetici possono favorire l'insorgenza della malattia. L'esposizione a irritanti e allergeni può giocare senz'altro un significativo ruolo nella comparsa dell'asma bronchiale. Sebbene i fattori scatenanti possano variare in base al paziente, ecco quali sono quelli più comuni:


  • Allergeni presenti nell'aria (spore di muffa, polline, acari della polvere, peli degli animali domestici);
  • Infezioni respiratorie (raffreddore);
  • Aria fredda;
  • Attività fisica;
  • Inquinanti e irritanti atmosferici (fumo);
  • Betabloccanti, aspirina e farmaci antinfiammatori non steroidei;
  • Reflusso gastroesofageo (risalita in gola degli acidi dello stomaco);
  • Conservanti che si trovano in alcune bevande o alimenti (birra, vino, frutta secca etc.).


Occhio, dunque, ai cosiddetti fattori di rischio, cioè a quegli elementi o condizioni che potrebbero favorire l'aumento delle probabilità di contrarre l'asma bronchiale. Tra questi è da segnalare sicuramente il fumo, sia attivo che passivo. Anche essere in sovrappeso oppure avere un parente consanguineo al quale è già stata diagnosticata l'asma sono da considerare elementi di criticità. Discorso identico per l'esposizione a gas di scarico, ad alcune sostanze chimiche e ai vari tipi di inquinamento.


Non c'è modo di prevenire l'asma. Nel corso del tempo, però, dovresti essere in grado di identificare i fattori scatenanti ed evitarli, così da impedire gravi attacchi o, comunque, un generale peggioramento della patologia.


Come si diagnostica l'asma bronchiale?


Se pensi di avere l'asma, indipendentemente dal livello di gravità dei sintomi e degli attacchi, conviene sempre rivolgersi quanto prima ad un otorinolaringoiatra. L'asma è, infatti, una delle patologie ORL, cioè delle malattie trattate dalla branca medica nota come otorinolaringoiatria. Una diagnosi precoce può prevenire danni polmonari considerevoli e impedire che la condizione peggiori nel corso del tempo.


Nel corso della prima visita otorinolaringoiatrica, avrai modo di riferire al medico i sintomi da te avvertiti. L'esame fisico permetterà di escludere altre condizioni, come ad esempio un'infezione respiratoria. Per una diagnosi più accurata ed efficace, al paziente potrebbero essere consigliati vari esami e testi, tra cui:


  • Test di funzionalità polmonare, utili per misurare la quantità d'aria che entra e esce dai polmoni (spirometria, misuratore di picco di flusso;
  • Test allergologici come il prick test (servono per confermare o escludere allergie a polvere, muffa, polline o peli degli animali);
  • Radiografia dei polmoni;
  • Test dell'ossido nitrico (in presenza di vie aeree infiammate, i livelli di ossido nitrico potrebbero essere più elevati);
  • TC polmonare;
  • RM torace;
  • Test di provocazione bronchiale alla metacolina (fattore scatenante dell'asma).


Anche a seguito di una diagnosi di asma bronchiale è importante che il paziente continui ad essere monitorato e seguito da uno specialista. In questo modo, infatti, è più facile tenere sotto controllo la patologia, migliorare i sintomi nella vita di tutti i giorni e prevenire attacchi potenzialmente pericolosi per la propria incolumità. Tra l'altro, non bisogna dimenticare che il livello di gravità dell'asma bronchiale può modificarsi negli anni. Sottoporsi regolarmente ad una visita otorinolaringoiatrica può rivelarsi efficace per individuare le possibili modifiche da apportare al piano terapeutico del paziente.


Come curare l'asma bronchiale?


Esistono fondamentalmente due tipologie di farmaci per il trattamento dell'asma:


  • Medicinali utili per prevenire gli attacchi;
  • Medicinali ad azione rapida, da utilizzare durante gli attacchi.


Nel primo caso, ci riferiamo ai cosiddetti medicinali di mantenimento o di controllo, i quali vengono utilizzati per prevenire i sintomi nelle persone affette da asma moderata o grave. Vanno assunti ogni giorno, anche quando ci si sente bene, affinché facciano effetto. Alcuni medicinali vengono inalati, altri invece vengono assunti per via orale.


I medicinali ad azione rapida permettono, invece, di contrastare i sintomi tipici di un attacco d'asma, come tosse, respiro sibilante o difficoltà respiratorie. Quelli maggiormente utilizzati sono i farmaci broncodilatatori inalatori a breve durata d'azione e i corticosteroidi orali.

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