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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Problemi cardiaci: i sintomi più comuni e diffusi

L'insorgenza di problemi cardiaci potrebbe essere annunciata dalla comparsa di alcuni sintomi che non andrebbero mai sottovalutati e presi alla leggera. Quando si parla di cardiopatia ci riferiamo all'insieme di patologie che coinvolgono il cuore sia sotto l'aspetto funzionale che strutturale.


Tra queste vanno senza dubbio citate le malattie che modificano il ritmo cardiaco, la funzionalità delle valvole, l'afflusso di sangue verso il cuore, difetti cardiaci congeniti, struttura del miocardio e infezioni a livello cardiaco. Tra le patologie più comuni vanno citate le cardiopatie ischemiche (angina pectoris e infarto). Analizziamo nel dettaglio i principali sintomi di problemi cardiaci.


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Quali sono i campanelli d'allarme da non trascurare?


Bisogna partire dal presupposto che i sintomi della cardiopatia potrebbero variare da un soggetto all'altro, anche in base alla specifica patologia e ai danni subiti dal cuore. Ci sono, però, alcuni campanelli d'allarme che non dovremmo sottovalutare.


Dispnea


Uno di questi è senza dubbio la dispnea. Si tratta di quella sensazione di difficoltà respiratoria. Il soggetto che ne è affetto fa fatica a fare dei respiri profondi. La dispnea è tra i principali sintomi delle malattie che coinvolgono il sistema cardio-respiratorio. È la conseguenza della difficoltà nello scambio di gas a livello dei polmoni, nello specifico tra il sangue che troviamo nei capillari e l'area contenuta all'interno degli alveoli polmonari.


La dispnea potrebbe essere causata dall'insufficienza o scompenso cardiaco. Questa condizione prevede che il cuore non sia capace di pompare un quantitativo adeguato di sangue tale da soddisfare i bisogni dell'organismo. Nei casi di insufficienza cardiaca si assiste ad un deficit della capacità contrattile del miocardio, causato da danni o indebolimento a livello delle pareti del cuore. Lo scompenso cardiaco mette le cellule, gli organi ed i tessuti in una condizione tale da non ricevere sostanze nutritive e ossigeno a sufficienza. Di conseguenza, il soggetto che ne è affetto può avvertire sintomi poco piacevoli come fiato corto e affanno.


Palpitazioni


Per palpitazioni o cardiopalmo s'intende un disturbo causato da un battito cardiaco accelerato. Si può essere vittima di palpitazioni sia a riposo che in movimento. Gli organi coinvolti, in genere, sono la gola, il torace e il collo. In base anche alle indicazioni fornite dall'Istituto Superiore di Sanità, è importante guardare anche alla frequenza di questi episodi. Se si tratta di casi isolati e di breve durata non c'è molto di cui preoccuparsi. Al contrario, una maggiore frequenza di palpitazioni, congiuntamente alla comparsa di altri disturbi, possono rappresentare il segno di problemi cardiaci di più grave entità, come ad esempio le aritmie cardiache.


L'aritmia cardiaca altro non è che un'alterazione della frequenza o del ritmo cardiaco. In estrema sintesi, l'alterazione riguarda il numero di battiti che il cuore compie nell'arco di un minuto. Tra le aritmie cardiache più frequenti vanno citate:


  • Bradicardia (meno di 60 battiti al minuto);
  • Tachicardia (più di 100 battiti al minuto);
  • Extrasistolia (alterazione della ritmicità del cuore).


Dolore al torace


Altro sintomo legato a possibili problemi cardiaci è il dolore al petto. Ricordiamo che esso rimane uno dei principali sintomi dell'infarto del miocardio ma anche di altre patologie cardiache. In caso di infarto, il dolore al torace tende ad essere oppressivo o costrittivo. Nel caso in cui tale dolore dovesse protrarsi oltre i quindici minuti, dovesse arrivare a coinvolgere anche altre parti del corpo (mascella, braccia, schiena) e dovesse associarsi ad altri sintomi (sudorazione, nausea e affanno) bisognerà intervenire tempestivamente, chiamando i soccorsi.


In caso di dolore sopportabile o che, comunque, va via dopo poco tempo, questi segnali potrebbero ugualmente indicare la presenza di una malattia cardiaca. Qualora fosse questo il tuo caso, ti consigliamo di parlarne quanto prima con il tuo medico di base. Tali sintomi, infatti, potrebbero essere legati a varie patologie del cuore, come ad esempio un'insufficienza coronarica o di una coronopatia, cioè una malattia che colpisce i vasi sanguigni che portano il sangue ricco di ossigeno al muscolo cardiaco.


Non si può escludere a priori l'assenza di legami tra il sintomo del dolore toracico e le malattie cardiache. Infatti, vi sono anche altre condizioni che potrebbero causarlo, come ad esempio:


  • Reflusso gastroesofageo;
  • Stiramento di uno dei muscoli della gabbia toracica;
  • Infiammazione delle cartilagini che collegano costole e sterno;
  • Attacchi di panico o d'ansia;
  • Pleurite;
  • Polmonite.


Ingrossamento di piedi, gambe e caviglie


Per qualcuno potrebbe risuonare strana la presenza di un legame tra il gonfiore localizzato a livello di caviglie, piedi o gambe e patologie cardiache. Si tratta di una condizione causata dall'accumulo di un liquido che circola nei vasi linfatici la cui funzione è di raccogliere le sostanze di scarto e condurle verso il fegato, l'intestino, reni, polmoni e linfonodi. 


Un edema (sovraccarico venoso) può essere il sintomo di problemi cardiaci come scompensi cardiaci allo stato embrionale. Ciò in quanto il cuore pompa in modo meno efficace il sangue, il quale, circolando più lentamente, ristagna in prossimità di caviglie o gambe, causando, per l'appunto, ingrossamento.


Altra causa del gonfiore potrebbe essere ricercata in un'insufficienza venosa, patologia che prevede che il sangue delle vene faccia fatica a ritornare al cuore dopo essere giunto sino agli arti inferiori. In questo caso, l'ingrossamento può essere accompagnati da altri sintomi, in particolare sensazione di pesantezza o formicolio. Potrebbero, inoltre, formarsi le cosiddette vene varicose.


Svenimento


Lo svenimento o sincope è la condizione che porta il soggetto che ne è affetto a subire una perdita di coscienza di breve durata, a cui segue un risveglio in forma spontanea. Può essere la conseguenza dell'ipoperfusione cerebrale, cioè una condizione che causa l'arrivo soltanto parziale del sangue al cervello. Lo svenimento potrebbe essere anche la conseguenza di problemi cardiaci, come ad esempio le cardiopatie strutturali del miocardio e delle valvole cardiache ma anche tachicardia o bradicardia.


Si parla, in particolare, di tachicardia ventricolare quando il battito cardiaco accelerato nasce dai ventricoli, cioè dalle due camere cardiache inferiori. I battiti, in questo caso, sono più di 120 al minuto. Quest'aritmia è molto pericolosa, poiché può trasformarsi in fibrillazione ventricolare (sequenza non coordinata di contrazioni veloci dei ventricoli, a seguito della quale i ventricoli non riescono più a pompare correttamente il sangue verso il corpo). In circostanze del genere, è necessario intervenire velocemente tramite una defibrillazione o attraverso la somministrazione di una scarica di corrente elettrica, così da ripristinare il naturale ciclo cardiaco.


Cosa fare in presenza di uno di questi sintomi?


Bisogna rivolgersi quanto prima al proprio medico curante, il quale indirizzerà il paziente allo svolgimento di appositi esami, volti ad analizzare ed individuare le cause dei sintomi accusati. Solo in questo modo, si potrà procedere ad un successivo ed adeguato trattamento terapeutico.


C'è da dire che gran parte dei pazienti tende a rivolgersi ad un cardiologo soltanto quando ci si accorge di qualche anomalia. Non è questo un comportamento del tutto corretto. Ciò in quanto ci sono malattie cardiache in parte o del tutto asintomatiche e che potrebbero essere scoperte in tempo se si partecipa con una buona frequenza a test di screening e a visite cardiologiche.


A partire dai 40 anni d'età, è consigliato fare una visita cardiologica almeno una volta ogni cinque anni. In caso di sintomi specifici o in presenza di alcuni fattori di rischio (diabete, obesità, ipertensione, livelli alti di colesterolo, familiari affetti da disturbi cardiovascolari) il piano di prevenzione può, anzi, deve cominciare già in giovane età.

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