Il bruxismo è una condizione caratterizzata dal serramento o dallo sfregamento involontario dei denti. Si tratta di un disturbo più comune di quanto si possa pensare e che può manifestarsi sia durante il giorno che durante la notte. Chi soffre di bruxismo notturno è maggiormente esposto allo sviluppo di altri disturbi del sonno, come il russamento o le apnee notturne.
In molti casi, le persone non si accorgono di soffrire di bruxismo notturno fino a quando non insorgono sintomi come dolori alla mandibola, mal di testa frequenti, usura dei denti o altri problemi dentali. In diverse circostanze è il proprio partner a notare il rumore prodotto dallo sfregamento dei denti durante la notte. Una delle possibili soluzioni, spesso consigliate dagli gnatologi, per la risoluzione del problema del digrignamento dei denti è rappresentata dal bite. In questo articolo andremo a descrivere nel dettaglio come funziona questo dispositivo.
Cos'è il bite per bruxismo?
Il bite è un apparecchio rimovibile realizzato in materiale acrilico, progettato per proteggere i denti dagli effetti dannosi del bruxismo, ovvero dal serramento e dal digrignamento involontario dei denti. Solitamente viene indossato durante la notte, proprio quando il bruxismo tende a manifestarsi con maggiore frequenza e intensità. Esistono diverse tipologie di bite, adattabili alle specifiche esigenze di ogni paziente.
A cosa serve il bite?
Il bite per il bruxismo è un apparecchio realizzato su misura che svolge un ruolo fondamentale nella gestione di questa condizione. La sua funzione principale è quella di proteggere i denti dallo sfregamento eccessivo e di ridurre la pressione esercitata durante il serramento involontario della mandibola. Indossato prevalentemente nelle ore notturne, il bite:
- Previene l’usura e la frattura dei denti, evitando danni permanenti allo smalto o alla struttura dentale;
- Riduce la tensione muscolare, favorendo il rilassamento dei muscoli masticatori e limitando spasmi o contratture;
- Allevia il dolore mandibolare e i mal di testa da bruxismo;
- Protegge l’articolazione temporo-mandibolare (ATM), limitando i movimenti dannosi e prevenendo complicanze articolari;
- Limita possibili danni a restauri dentali come protesi, corone o impianti, che possono essere compromessi dal bruxismo non controllato.
Come viene realizzato un bite per bruxismo?
La procedura per la realizzazione di un bite per il bruxismo è abbastanza semplice, non invasiva e precisa, così da garantire la perfetta adattabilità dell’apparecchio alla bocca del paziente. Ecco i vari step:
- Prima visita e valutazione clinica;
- Acquisizione delle impronte dentali;
- Realizzazione del bite in laboratorio;
- Prova e adattamento;
- Controlli periodici.
Prima visita e valutazione clinica
Durante la prima visita gnatologica lo gnatologo, medico esperto in gnatologia, esegue un’attenta valutazione dell’apparato masticatorio, dell’occlusione (il modo in cui i denti combaciano) e dei sintomi riferiti dal paziente. Se viene confermata l’indicazione per il bite, si procede con la rilevazione delle impronte.
Acquisizione delle impronte dentali
Attraverso l'impiego di apposito materiale vengono acquisite le impronte dell’arcata superiore e inferiore. A seconda della dotazione tecnologica in possesso del centro dentale, le impronte possono essere acquisite sia tramite il metodo tradizionale sia per via digitale. Nel primo caso viene utilizzato un portaimpronte, una sorta di cucchiaio di metallo o plastica, sul quale verrà miscelata e applicata apposita pasta da impronta. Il portaimpronte viene inserito nella bocca del paziente il quale dovrà tenerlo per qualche minuto.
Il metodo digitale si avvale, al contrario, di uno scanner intraorale, una piccola telecamera che permette di acquisire un'immagine tridimensionale delle arcate dentali. I dati dello scanner vengono elaborati da un software il quale provvederà allo sviluppo di un modello digitale 3D delle arcate dentali.
Realizzazione del bite in laboratorio
Le impronte vengono inviate ad un laboratorio odontotecnico che si occuperà della progettazione e della realizzazione del bite in materiale acrilico o resina trasparente, sagomato su misura per adattarsi perfettamente ai denti del paziente.
Prova e adattamento
Una volta pronto, il bite viene consegnato allo studio odontotecnico e verrà concordato un appuntamento con il paziente. Il dentista dovrà accertarsi che il dispositivo aderisca correttamente alla bocca del paziente. Se necessario, possono essere effettuate piccole regolazioni per ottimizzarne la funzionalità e il comfort.
Controlli periodici
Dopo la consegna, sono previste delle visite di controllo periodiche per verificare l’efficacia del bite e valutare eventualmente la possibilità di effettuare ulteriori regolazioni.
Perché si digrignano i denti? Le cause del bruxismo
Il bruxismo può manifestarsi occasionalmente senza particolari conseguenze. Quando, però, il fenomeno si ripete con regolarità, le conseguenze potrebbero essere particolarmente dannose per i denti e per la salute orale del paziente
Le cause del bruxismo possono essere molteplici e non sempre facili da individuare. Spesso lo stress e l’ansia rappresentano fattori scatenanti importanti, specialmente nei casi di bruxismo da veglia, quando il serramento avviene inconsapevolmente durante il giorno.
Nel bruxismo notturno, invece, il paziente di solito non è consapevole del problema. In questi casi, il disturbo può essere legato a:
- Fattori neurologici;
- Disturbi del sonno;
- Malocclusioni dentali;
- Disfunzioni dell'articolazione temporo-mandibolare (ATM).
In alcuni soggetti potrebbe esserci una componente ereditaria.
Come capire se si soffre di bruxismo? I sintomi
Molte persone non si accorgono di soffrire di bruxismo, soprattutto quando il digrignamento avviene durante il sonno. Nonostante ciò, vi sono alcuni segnali che dovrebbero suonare come campanello d'allarme. Tra i sintomi più comuni troviamo:
- Dolore o rigidità alla mandibola, spesso al risveglio;
- Mal di testa mattutini, localizzati soprattutto alle tempie;
- Denti usurati o scheggiati;
- Aumento della sensibilità dentale, anche in assenza di carie;
- Difficoltà ad aprire o chiudere completamente la bocca;
- Dolore o senso di pressione nella zona dell’articolazione temporo-mandibolare (vicino all’orecchio).
In presenza di uno o più dei sopracitati sintomi, è importante rivolgersi quanto prima ad uno gnatologo. Attraverso una visita gnatologica e l'osservazione di eventuali segni di usura dentale, sensibilità mandibolare o disfunzioni dell’occlusione, il professionista potrà formulare la diagnosi e consigliare il trattamento più adeguato, tra cui il bite.