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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Adenoidi ingrossate: cosa sono, sintomi, diagnosi e cura

Le adenoidi fanno parte dell’anello di Waldeyer, il cui compito è di proteggere le vie aeree dalle infezioni nei bambini che non hanno ancora sviluppato il sistema immunitario. Alla nascita, infatti, il bambino è protetto dal sistema immunitario della madre. Nei mesi successivi alla nascita, però, questo sistema diventa inefficace. Di conseguenza, le adenoidi arrivano a svolgere l’importante funzione di produrre e difendere l’organismo, insieme alle tonsille palatine e alle tonsille linguali. 


Le adenoidi ingrossate rappresentano una problematica piuttosto frequente nei bambini. Prosegui nella lettura per saperne di più su sintomi, diagnosi e cura dell'ingrossamento delle adenoidi.


adenoidi ingrossate


Cosa sono le adenoidi?


Le adenoidi sono un tessuto linfatico che cresce e si sviluppa nel rinofaringe, in particolare nella stessa zona in cui sbuca la tuba di Eustachio, il “tunnel” che collega timpano e naso e che consente alle secrezioni che si formano nel timpano di fuoriuscire tramite il naso. La crescita di questo tessuto dipende dal fatto che nei bambini piccoli si verifica un’intensa attività linfatica. Il problema è rappresentato dalla circostanza che le adenoidi tendono ad ingrandirsi in uno spazio che nei bambini è piuttosto piccolo. 


A cosa servono?


Le adenoidi fanno parte del nostro sistema immunitario. Svolgono una funzione molto importante, in quanto aiutano a intrappolare i germi che entrano nel corpo attraverso il naso e la bocca. Le adenoidi iniziano a rimpicciolirsi intorno ai 5 anni e solitamente scompaiono in età adulta.


Adenoidi ingrossate: quali sono i principali sintomi e le conseguenze?


C’è da dire che, in linea generale, le adenoidi ingrossate non coincidono con una vera e propria malattia. Nonostante ciò, l’ingrossamento può causare delle ripercussioni nel bambino, soprattutto a livello respiratorio. Un bambino con le adenoidi ingrossate potrebbe fare fatica a respirare dal naso. È come se, nella parte conclusiva del naso, ci fosse un tappo che ostruisce il passaggio dell’aria. 


Pertanto, il bambino è costretto a respirare con la bocca o a dormire con la bocca aperta. In alcuni casi, i bambini potrebbero arrivare anche a russare in modo intenso e ad avere delle vere e proprie apnee. Inoltre, la crescita delle adenoidi può causare un blocco delle secrezioni che si formano nel timpano. Il bambino potrebbe andare incontro ad una ipoacusia (abbassamento dell’udito), in virtù della presenza di catarro all’interno del timpano che non consente alle vibrazioni sonore di propagarsi nel modo corretto.


Le adenoidi, quando sono ingrossate, possono infiammarsi poiché trattengono le impurità esterne e producono una secrezione ricca di germi. La conseguenza è lo sviluppo di infezioni note come adenoiditi, le quali causano nel bambino sintomi come:


  • Produzione eccessiva di catarro;
  • Febbre;
  • Dolore all’orecchio (otite media).


In caso di adenoidi ingrossate è probabile che vengano riscontrati dei cambiamenti nella voce, la quale tenderà a diventare molto più nasale, con tutto ciò che ne consegue in termini di difficoltà nella pronuncia di alcune consonanti.


In un orizzonte temporale medio-lungo, le adenoidi potrebbero provocare modifiche a livello del palato. In particolare, si parla di palato ogivale o stretto, intendendo con esso una malformazione del cavo orale, generalmente associata al prolungato utilizzo del ciuccio ma che, in realtà, può dipendere anche dalle adenoidi ingrossate, o meglio dalla spinta che l’ipertrofia adenoidea provoca sul palato in crescita. In circostanze del genere, diventa fondamentale rivolgersi ad un ortodontista.


Come si diagnosticano le adenoidi ingrossate?


La visita otorinolaringoiatrica è, in genere, sufficiente per diagnosticare l’ipertrofia adenoidea, prendendo in considerazione soprattutto i sintomi descritti dal paziente o, in caso di bambini, dai genitori. In seguito all’anamnesi, l’otorinolaringoiatra potrà toccare col dito in fondo al palato per tentare di percepire la presenza o meno delle adenoidi. 


Per una diagnosi molto più precisa ed accurata è possibile ad un endoscopio che verrà inserito nel naso e che consente di verificare la presenza delle adenoidi direttamente attraverso il monitor.


Come curare le adenoidi infiammate?


L’infiammazione delle adenoidi nei bambini va curata tramite una terapia ad hoc. Al bambino potrebbero essere prescritti degli antibiotici e/o antinfiammatori se l’ingrossamento delle adenoidi ha causato un’infezione. 


Nel caso in cui l’infezione dovesse manifestarsi con una certa frequenza bisognerebbe agire in via preventiva. Il punto è che le adenoidi non sono riconosciute dalla comunità scientifica come una vera e propria patologia. Pertanto, non esistono farmaci in grado di farle rimpicciolire o regredire. L’unico approccio farmacologico rimane, dunque, quello mirato alla riduzione dell’infiammazione.


In ogni caso, anche il contributo dei genitori può essere importante ai fini di prevenire le adenoidi. In primo luogo, è necessario effettuare spesso i lavaggi nasali. A tal proposito, è possibile utilizzare spray di acqua di mare o acqua termale. Sempre in via preventiva, l’otorinolaringoiatra potrebbe suggerire l’utilizzo di prodotti un po’ più forti, come antibiotici o antinfiammatori, che possono essere somministrati attraverso gocce o spray. 


Qualora tale terapia dovesse fallire e il bambino dovesse ugualmente infettarsi nuovamente, una possibile soluzione potrebbe essere quella di limitare i contatti esterni. Ricordiamo, infatti, che quasi sempre l’infezione colpisce i bambini non tanto nell’età scolare quanto negli anni della scuola dell’infanzia. Di conseguenza, sebbene non sempre questa opzione sia facilmente praticabile, potrebbe essere utile tenere i bambini lontano dall’ambiente scolastico per un po’ di tempo.


Quando sono da operare le adenoidi?


Quali sono le circostanze che richiedono il ricorso alla cosiddetta adenoidectomia? A livello medico-scientifico, esistono delle linee guida e non delle vere e proprie disposizioni fisse. In linea generale, l’intervento chirurgico è consigliato soprattutto nei casi in cui le adenoidi ingrossate condizionino negativamente la qualità della vita del bambino o, comunque, in tutte quelle circostanze nelle quali la problematica tenda a protrarsi e a ripresentarsi con un’elevata frequenza.


L’adenoidectomia è un’operazione che si caratterizza per tempi di ripresa abbastanza brevi. In genere, i bambini rispondono molto bene già nelle ore immediatamente successive all’intervento. Il dolore post-operatorio è di lieve entità e può essere facilmente gestito tramite paracetamolo.


Molto spesso, si parla di adenoidectomia anche in relazione ad un altro intervento chirurgico, la tonsillectomia. Ciò in quanto è prassi del chirurgo otorinolaringoiatra, durante l’intervento alle tonsille, revisionare il cavo rinofaringeo per verificare la presenza di un eventuale ingrossamento delle adenoidi.

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